Lavoro al parco? Questione di prospettive

Quando rompere la routine diventa una necessità, lavorare all’aria aperta si trasforma in un’ottima opportunità per vedere le cose da una prospettiva diversa.  

Il bello di fare parte della categoria che Forbes definisce “remote workers” è anche questo. Stamattina l’aria era frizzante, il sole tiepido, la temperatura perfetta. Insomma, tutto invitava ad uscire e approfittare della giornata, andare a fare una corsa, magari. E, mi sono chiesta, perché non cogliere l’occasione e trasferire direttamente tutto “l’ufficio” al parco?

Così, oggi la mia giornata lavorativa si è svolta interamente in un ufficio green. Non solo ho apprezzato la bellezza e la tranquillità della natura, cosa non troppo difficile data la meraviglia del luogo in cui mi trovavo, il Parco di Monza, ma ho anche avuto la possibilità di cambiare punto di vista e vedere le cose in modo diverso. Alla fine della giornata, mi sentivo molto più felice e mi sono resa conto di aver lavorato con molta più energia ed efficienza. Prendendo una pausa dalla solita routine, ho apprezzato l’opportunità di riflettere sulla mia concezione del lavoro. Vedere le cose da un punto di vista diverso dal solito è stato positivo per capire che “lavoro” significa passione in quello che si fa, ogni giorno, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo.

Il mio lavoro è uno stile di vita, e ben vengano le giornate lavorative al parco, se i risultati sono quelli di oggi. Certamente, la biochimica ha aiutato un po’, dato che la luce e il sole hanno dato un bello sprint ai miei livelli di serotonina. Ma serotonina o meno, d’ora in poi non mi farò mancare una giornata lavorativa all’aperto, giusto per rinnovare di tanto in tanto l’impegno che ho preso nei confronti della mia professione che definisce anche il mio stile di vita.

 

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