Il Carnevale è generalmente considerata una festa per i bambini, eppure quest’anno la magia della festa ha contagiato anche me. D’altronde, è difficile non rimanere incantati dal tradizionale “lancio della Colombina” che ogni anno a Venezia inaugura il periodo di Carnevale; maschere, musiche e gondole, colori e scherzi ovunque non possono che contagiare tutti, stimolando ad uscire, almeno per una volta all’anno, un po’ fuori dagli schemi. E non solo noi italiani, anche i turisti che affollano calli e campielli si sono impegnati per bene a creare un’atmosfera unica ed indescrivibile. Venezia, città magica e meravigliosa in ogni occasione, quest’anno mi ha regalato momenti di gioia incredibili, condivisi con le persone che amo di più, e così ho riscoperto anche quella sensazione di benessere e soddisfazione rispetto alla vita che, naturalmente, ha già dimostrato gli effetti benefici sul mio lavoro. D’altronde, è ormai scientificamente provato che quando facciamo cose che ci piacciono e trasmettono gioia, il nostro organismo stimola la produzione di ormoni che ci rendono più forti e ci fanno guardare alle difficoltà con un’attitudine più positiva.
Ovviamente non sono mancati i dolci tradizionali del Carnevale, rigorosamente preparati in casa seguendo la ricetta originale… anche se mi sono permessa di sperimentare una versione più light. Ad esempio, le chiacchiere (anche conosciute come galani, crostoli, frappe a seconda della regione) al forno, buone quanto quelle fritte ma più leggere e digeribili; oppure quelle che io chiamo “fornarelle”, dato che si tratta delle classiche frittelle ma cotte in forno, così grassi e calorie sono dimezzati e se ne possono mangiare di più, visto che, lo sanno tutti, una tira l’altra ed è difficile fermarsi.